Progetto accoglienza

Il progetto è nato la sera del 6 agosto 2009, dall’appello giuntoci, tanto inaspettato quanto accorato, dal CI.MI.C Centre Health Team (il supporto sanitario alla popolazione locale, attivo nell'ambito della Cooperazione Civile Militare) del nostro contingente schierato in missione di pace in Kosovo dal 1999. 

Quella sera ci raccontarono di 2 bimbi kosovari di pochi mesi, Nik e Ylli, con gravi malformazioni congenite che mettevano a rischio la loro vita e per i quali era necessaria una tempestiva assistenza sanitaria specialistica a carattere umanitario: il loro trasferimento in Italia, il ricovero per gli interventi chirurgici e tutte le cure che nel loro Paese non potevano ricevere.

 
 

Alla nostra Associazione venne chiesto di curare l'organizzazione e il coordinamento dei viaggi della speranza di questi 2 bimbi, ovvero di tessere una rete discreta e nel contempo robusta, che permettesse di:

-) minimizzare le eventuali difficoltà connesse al loro trasferimento in Italia e alla loro permanenza nella nostra città (l'organizzazione della convalescenza extra-ospedaliera, il sostegno morale e pratico alle mamme, le spese connesse all'ospitalità, ...);

-) gestire al meglio le relazioni con le istituzioni coinvolte in questa iniziativa di solidarietà. 

Nel 2009, oltre a Nik e Ylli è poi arrivato anche Altin e tutti e 3 alla fine sono tornati a casa in buone condizioni di salute; in tempi diversi sono poi tornati in Italia per controlli o nuovi interventi chirurgici. 

Il Progetto non si è concluso col 2009, ma è diventato un progetto permanente: l'Associazione è sempre pronta ad accogliere bambini, anche neonati e di qualsiasi nazionalità, che abbiano necessità di assistenza sanitaria urgente e specialistica. 

La realizzazione di questi viaggi della speranza è facilitata dal Programma di Assistenza Sanitaria per ragioni umanitarie annualmente deliberato dalla Regione Veneto a favore di bambini extra UE che non possono essere curati nei propri Paesi di origine. 

Significativo è stato l'aiuto che ABIO - Associazione Bambino in Ospedale di Verona ci garantito soprattutto i primi anni, attivando i propri volontari affinché i bimbi e le loro mamme fossero adeguatamente seguiti e supportati durante la degenza ospedaliera. 

Progetto “K2” per indicare i primi 2 piccoli bimbi kosovari che abbiamo accolto, ma anche per evidenziare la montagna di difficoltà e di sofferenza che la vita ha loro drammaticamente presentato fin dalla nascita. 

“K2” anche per la nostra Associazione, che ha deciso senza esitazioni di realizzare questo progetto, nonostante l’impegno sia costantemente considerevole, sia dal punto di vista organizzativo che economico. Noi, di dire “no” comunque non ce la siamo sentita … e tu ?