la storia di RAMAN il viaggio: gennaio 2012

Nove centimetri da conquistare

Raman è un ragazzino bielorusso di 9 anni, giunto per la prima volta in Italia nell'estate del 2010. Ad ospitarlo gli amici del Comitato di Dossobuono della Fondazione Aiutiamoli a Vivere, nell'ambito delle accoglienze dei "bimbi di Chernobyl".

 Quell'estate i volontari si videro arrivare un bimbo in forte difficoltà motoria e psicologica, con una gamba - la destra - più corta dell'altra di ben 7 cm. Per questo difetto, Raman camminava ovviamente male, pregiudicando la corretta postura in un momento molto delicato della sua crescita. Per annullare il divario tra le due gambe, il ragazzino calzava una scarpa alla quale erano state attaccate alla bell'e meglio alcune suole e faceva di tutto per nascondere quella differenza che tanto lo faceva vergognare.

 

Immediatamente Giulio Cazzador, responsabile del Comitato di Dossobuono, e tutti i volontari coinvolti nell'ospitalità si presero a cuore Raman e le sue gambe: una visita specialistica presso l'Ospedale di Bussolengo (VR) confermò la possibilità di operare la gamba destra per recuperare i cm mancanti attraverso l'installazione di una vite speciale, in grado di stimolare la crescita del femore.

 

L'intervento, programmato nell'inverno del 2010-11, non fu poi realizzato perchè al bimbo fu proposta una soluzione analoga in Bielorussa, precedentemente - non si sa per che motivo - non perseguita.

 Al suo ritorno a Dossobuono nell'estate del 2011, la differenza tra le gambe di Raman non era diminuita ma anzi, aveva toccato i 9 cm, dimostrando che l'intervento svolto nel suo Paese natale non aveva purtroppo avuto successo.

 Quanto successo non ha fatto altro altro che caricare ancor più gli amici del Comitato di Dossobuono, desiderosi di realizzare il sogno di Raman. Consapevoli che non si sarebbe potuto rimandare ulteriormente un intervento così delicato, Giulio & c. non si sono persi d'animo e, coinvolgendo anche la nostra Associazione, hanno affrontato con ammirevole caparbietà tutte le difficoltà organizzative e burocratiche connesse a questo viaggio della speranza.

Il Castello dei Sorrisi ha risposto subito all'appello, mettendo a disposizione tutta la sua esperienza nell'organizzazione di questi progetti sanitari.

Il 13 gennaio Raman è arrivato così a Verona accompagnato dalla sua mamma, pronto per affrontare l'intervento di allungamento della sua gamba destra. Passata una veloce varicella, è stato operato il 27 gennaio dall'equipe del Dott. Sauro Agostini, che fin dall'estate del 2010 si era preso a cuore il caso del ragazzino: il solo raddrizzamento del bacino, ormai inclinato dalla scorretta postura, ha permesso il recupero di 2 cm; l'impianto della vite nel femore destro permetterà il recupero di altri 2 cm; in futuro si interverrà sulla tibia per recuperare il restante.

 

Superati brillantemente pochi giorni di convalescenza post-operatoria, con tutte le attenzioni del caso Raman si è potuto rimettere in piedi con l'aiuto delle stampelle.

 Poi ha iniziato il suo lungo percorso di riabilitazione, che lo ha portato pian piano ad assumere una postura sempre più corretta.

Febbraio e Marzo sono trascorsi tra tanta fisioterapia e l'azionamento della vite sul femore che, a mo' di tirante, ha permesso - millimetro dopo millimetro, la progressiva riduzione dei 9 cm di differenza esistenti tra le due gambe.

 

Unico neo la lenta formazione del callo osseo, dovuta facilmente anche alle difficoltà di Raman a seguire le indicazioni dei medici in fatto di dieta: ahimè, al ragazzino non piace il formaggio e non sopporta il grana ... che sarebbe una miniera di calcio !!!

 

Il 7 aprile Raman è finalmente tornato a casa; durante tutta la primavera e l'estate dovrà continuare la ginnastica che i medici gli hanno prescritto. Il suo ritorno al Castello dei Sorrisi è previsto per il prossimo settembre.

 

Ciao Raman !!!

 

aggiornamento del 07.04.2012

 

  • poche ore dopo l'intervento
    27 gennaio 2012 - poche ore dopo l'intervento
  • Raman e mamma con Giulio
    12 febbraio 2012 - Raman e mamma con Giulio