L'intervento chirurgico inevitabile
Trascorse le festività in Kosovo nel calore della famiglia, Mustafe è tornato al Castello dei Sorrisi il 20 gennaio, per la prosecuzione delle cure necessarie per sistemare la sua stenosi esofagea che gli impedisce di nutrirsi normalmente.
Le dilatazioni dei mesi scorsi e un ricovero a Roma non sono stati sufficienti per risolvere il problema; la necessità di intervenire chirurgicamente è quindi diventata sempre più concreta, non essendo ipotizzabile un proseguimento a sole dilatazioni.
La scelta dei nostri medici è stata quella di un intervento "leggero", sempre sulla politica dei "piccoli passi", sposata fin dall'inizio in considerazione della delicatezza del nostro bambino.
Così Mustafe, ricoverato il 18 febbraio in preparazione dell'intervento, è stato operato il 22 per sistemare il solo "cardias", valvolina che separa esofago e stomaco, in modo tale da evitare che in futuro si ripresentino i reflussi gastrici ritenuti colpevoli della stenosi esofagea sofferta dal nostro amichetto.
La convalescenza non è stata propriamente una passeggiata: Mustafe ha avuto bisogno di diversi giorni per riprendersi ed è stato dimesso solo il primo di marzo. Per un mese dall'intervento il bambino non è stato più toccato, in modo da permettere un completo recupero al suo delicato esofago.
Superato anche questo periodo di attesa, Mustafe è stato sottoposto ad una sequenza di dilatazioni settimanali, finalizzate ad aprire il più possibile il punto della stenosi e a forzare una reazione elastica. Non più stressato dai reflussi gastrici, l'esofago ha risposto bene e per la prima volta si è arrivati alla confortante misura di 12 mm.
Si è così giunti a quello che è il momento della verità: la capacità dell'esofago di rimanere aperto in modo permanente. Il 30 aprile Mustafe è tornato a casa, con indubbi riscontri positivi: non ha avuto più problemi a mangiare per bocca, sono scomparsi quelle fastidiose e ricorrenti affezioni respiratorie che causavano tosse e catarro, il peso è aumentato e con esso la voglia di muoversi, di camminare, di giocare.
Abbiamo visto partire un Mustafe decisamente diverso da quello che avevamo accolto 12 mesi prima: anche la serenità e la felicità hanno iniziato a riempire le giornate e le relazioni di questa creatura, prima affaticata ed intristita da un malessere senza fine.
In aeroporto abbiamo salutato Mustafe e mamma Hida sorridenti e ottimisti, per quanto siamo tutti consapevoli che quello raggiunto, pur essendo un risultato molto positivo, richiederà ancora pazienza per essere consolidato.
Ciao Mustafe !!!
aggiornamento del 30.04.2016
Il primo viaggio /storie-dei-bambini/mustafe-2014
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